Anche Giuseppe Ventura, come altri artefici del Gruppo
Mosaicisti dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna, si
avvicinò al mosaico per necessità.
La sua passione era la pittura ma, subito dopo la
guerra, il mosaico gli diede da mangiare. Egli fece
parte del Gruppo Mosaicisti dal 1951 al 1959: durante
questi anni ebbe modo di respirare “aria di maestri”, ma
il suo carattere taciturno e solitario spesso lo
relegava tra coloro che dovevano risolvere i problemi di
committenza e/o riproduzioni di mosaici bizantini.
Il suo maestro di mosaico fu Renato Signorini, mentre
quello di pittura fu Teodoro Orselli.
Già da allievo eseguì mosaici tratti da San Vitale e
Mausoleo di Galla Placidia e un mosaico tratto da
cartone del pittore Baldo Guberti.
Dopo l'esperienza al Gruppo Mosaicisti fu uno dei primi
docenti di mosaico all'Istituto d'arte di mosaico in
Ravenna, questo fino al 1981.
I suoi interessi erano indirizzati anche ad altri campi
come pubblicità e scenografia.
Nella Ravenna del tempo, divisa tra nobili insegnamenti
accademici e abili riflussi di un virtuosismo
naturalistico di matrice post-impressionista, egli si
avvicinò di più a quest'ultima corrente: i suoi dipinti
emanano immediata espressività e si avvicinano in
qualche modo ad una chiara matrice saettiana, conditi
però di aggressività cubo-espressionista.
La corposità dei suoi colori aumenta l'espressività.
La diffusione della luce, la scomposizione del colore,
l'energia della pennellata sono tutti segni di una
pittura d'avanguardia.
Egli ha un sistema individuale di forme che proietta
nelle composizioni; la successione delle zone di colore,
sebbene spesso incapsulate in quadrati e rettangoli
emanano una luce in continua espansione.
Nel 1953 allestisce la sua prima personale di pittura in
Ravenna ottenendo consensi, affermazioni e premi.
Nel campo musivo, al Gruppo Mosaicisti, ha eseguito
innumerevoli copie dai mosaici bizantini dei vari
periodi ravennati partecipando anche all'esecuzione
dell'intero pannello della “Teodora”. Ha collaborato
all'esecuzione dei mosaici copia dai pavimenti romani di
Piazza Armerina; inoltre all'esecuzione del mosaico
absidale del Duomo di Salerno su cartoni del pittore
Baccio Maria Bacci.
A Ravenna ha partecipato ai cicli di restauro in
sant'Apollinare Nuovo (scene Cristologiche) e nel
Battistero degli Ariani. Ha inoltre realizzato numerosi
mosaici da cartoni o bozzetti di vari pittori e artisti
italiani e stranieri, anche pale d'altare oltre a
decorazioni cimiteriali con alcune opere da bozzetti
personali. Ha realizzato mosaici da cartoni di Carlo
Mattioli (con Sergio Cicognani) e una stazione della via
Crucis per Cortona da cartone di Gino Severini.
Nel 1960, in collaborazione con la collega Graziella
Brunetti, eseguì un mosaico (con materiali industriali e
da cartone personale) per la decorazione della facciata
e della balconata scuola elementare “Beniamino Gigli” di
Recanati (110mq circa). Nel 1963 si aggiudicò la
decorazione musiva da cartone personale per l'atrio
nuovo della biblioteca Nazionale di Firenze in via
Magliabechi.
L'alluvione del 1965 causò una lunga dilazione della
posa in opera delle lastre musive preconfezionate che si
concluse solo tra il 1969 e il 1971 col saldo delle
competenze. Negli anni ha eseguito opere musive per
artisti pittori quali Luigi Trovato, Anna Bertoni, Pier
Luigi Borghi, Francesco Verlicchi e molti altri ancora.
Alcuni suoi mosaici realizzati da cartone personale si
trovano nei cimiteri di Alfonsine, Cervia, Marina di
Ravenna, Mezzano, San Potito di Lugo, Ravenna. Altri
mosaici in Olanda e Germania e presso collezioni
pubbliche e private.
PROGETTO
MAESTRI MOSAICISTI DEL 900 a Ravenna
Un progetto
di ricerca e di conservazione delle memorie quello che
l'associazione culturale niArt Gallery sta portando
avanti da alcuni anni. Una indagine documentale
scaturita dal desiderio di approfondimento di coloro che
furono i protagonisti. Quei maestri mosaicisti che
restaurarono le opere musive ora patrimonio
dell’umanità, e che furono gli artefici della
trasmissione di un sapere antico che ha trovato
espressione anche in opere moderne. Erano poco più di
una dozzina, diedero vita a botteghe di mosaico dal
sapore rinascimentale.
Felice Nittolo, con la niArt, ha deciso di conoscere e
far conoscere meglio questi protagonisti e di realizzare
per ognuno un volume, una mostra e recuperare opere
dimenticate. Ha iniziato alcuni anni fa e l’obiettivo
finale è realizzare un cofanetto che li racchiuda tutti,
magari guardando al 2019.
Tutto è comunciato negli anni novanta quando, per
approfondire il periodo prima del sessantotto iniziai ad
intervistare i maestri mosaicisti del Gruppo
dell’accademia, fondato dall’unione dei due unici studi
musivi esistenti nel 1947, quelli di Renato Signorini
(Ravenna 1908-1999) e Giuseppe Salietti (Ravenna
1905-1988). Si aggiunsero poi Ines Morigi Berti, Libera
Musiani, Sergio Cicognani e molti altri. Ho voluto
approfondire l’opera artistica di ognuno, conversando
con loro, frequentando i laboratori, indagando il
percorso artistico e umano. C’era e c’è tantissima
passione e desiderio di conoscenza per cercare di vivere
in prima persona quella storia. Nel tempo ho raccolto
documenti, fotografie, diari personali. Ho fotocopiato
carte strapazzate. Registrato conversazioni. Ho visitato
cantine e soffitte. Scovato opere in diverse città
italiane e molte le abbiamo anche a Ravenna, ma non
sempre valorizzate.
E’ stato come un recupero di tessere del passato per
scrivere una storia e fare in modo di condividerla con
la città, con la consapevolezza che l’attività di questi
artisti va valorizzata. Nasce da qui l’idea dei volumi
monografici, preceduti da un primo libro che è come una
prefazione, una sintesi di ciò che sarà tutto il
progetto editoriale. E’ il 2005 Nittolo da vita
all'Associazione Culturale, la niArt Gallery, attraverso
la quale (dal 2006) edita i libri ed organizza le mostre
monografiche. Il protagonista di quest'anno è Giuseppe
Ventura. (1930-2000).
Il progetto editoriale delle mostre e delle monografie
dei Maestri Mosaicisti è giunto a metà strada. Per ora
la niArt ha pubblicato a cura di Nittolo i volumi di
Ines Morigi Berti, Lino Melano, Romolo Papa, Antonio
Rocchi, da Azzaroni ai Signorini, Giuseppe Salietti,
Sergio Cicognani e Giuseppe Ventura che sarà presentato
sabato alle 11,30 a sala D'Attorre a Ravenna.