COMUNICATO STAMPA
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Videoperformance
MosaicAzione Felice Nittolo ovvero, "il corpo come miraggio espressivo".
Dopo le ultime clamorose "performance" un po' ce lo aspettavamo, ma la
sorpresa (la video performance è del 1998) è comunque grande e tale da
smuovere anche le più impigrite fantasie.
Felice Nittolo, vincendo anche i limiti dell'ubiquità, a partire dalla
notte dell'11 ottobre, dalla Notte d'Oro, promette di essere presente
contemporaneamente in alcuni luoghi del centro storico di Ravenna. Ciò
sarà possibile grazie alla verità virtuale di un video clip, lanciato
dagli schermi appositamente predisposti, in cui l'artista un po' si
narra, un po' si prende in giro per la sua maniacale e quasi paranoica
passione per il mosaico che da quarant'anni lo vede al centro del
dibattito culturale sempre fecondo di idee.
Il mosaico moderno di Nittolo si muove su due filoni apparentemente
inconciliabili tra loro ma che traggono entrambi origini dalle
avanguardie artistiche del primo '900.
Ad esempio l'Action Painting di Pollok è perfettamente riconoscibile,
tanto da diventare quasi una citazione, nelle sciabolate di colore che
sferzano letteralmente la campitura monocromatica del fondo con inserti
allotri provenienti dal mondo vegetale o animale fortemente pigmentati e
tali da ricondurci ad una gestualità coinvolgente proprio per la sua
carica ipnotica e delirante.
Ma nel videoclip si assiste anche ad un processo di progressiva
identificazione e di assimilazione tra l'artista e la sua creatura che
si realizza per successivi sconfinamenti della propria immagine spinta
fino a limiti estremi di una orgiastica e quasi orgasmatica conclusione
quando l'autore subisce una metamorfosi e diventa mosaico vivente mentre
la tessera musiva da materia dura ed inerte acquista consapevolezza del
suo essere e si trasforma in anima e vita.
Ciò significa anche che la fruizione artistica non può veramente esserci
se non c'è una completa implementazione della realtà che ci circonda.
Divenire allora significa appropriarsi completamente di una cosa fino a
fagocitarla quasi a ritornare nell'ampio ventre della magna mater.
Piero Manzoni ad un vernissage del 1960 invitava i visitatori a mangiare
uova sode preventivamente da lui firmate col pollice a significare che
l'unica fruizione estetica possibile avviene attraverso l'introitazione,
in questo caso di nuovo con tutto il suo corredo di simboli.
Ci auguriamo che Nittolo continui ad alimentare il principio che
accomuna tutte queste performance e cioè che l'artista non deve
irrigidirsi su temi e schemi ma aprirsi all'immaginazione senza la quale
non muore solo il mosaico ma l'arte.
Organizzazione:
Associazione Culturale NiArt Gallery con il patrocinio del Comune e
della Provincia di Ravenna.
In alcune vetrine del centro storico: via Cavour (Space)- via Argentario
(Cristina Rocca)- via Salara (Bang & Olufsen)- via IV novembre(hotel
Byron)- Piazza del Popolo (Granditalia)- via Cairoli (Callegari)
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