Domenica 24 giugno alla presenza
delle autorità del Comune di Ravenna,
nella figura dell'assessore allo
sviluppo economico Massimo Cameliani,
e del dr. Roberto Moretto, curatore
dell’opera a nome della Associazione
Culturale niArt Gallery, sarà
inaugurato il monumento al Ciclista
dello scultore Piero Strada. (Ravenna
1932-2015)
La cittadinanza tutta potrà
finalmente godere della vista ed
usare come punto di sosta durante le
passeggiate ed i giri in bicicletta,
di un monumento dedicato al ciclista,
opera dell'artista ravennate e poeta
del ferro, Piero Strada, da lui
offerto in dono alla città di
Ravenna.
Sette anni fa nasceva il progetto di
questa opera che l'artista
immediatamente forgiò nel ferro sia
per il desiderio di chiudere con una
grande opera un discorso più volte
da lui trattato negli anni sul tema
della bicicletta sia per la
condivisione nella città di un modo
di muoversi e di fare sport
estremamente diffusi.
Vi è stata negli anni una
partecipazione corale all'iniziativa
che rispecchia il modo in cui in
molti consideravano l'artista, la
sua capacità di stare in mezzo alla
gente con semplicità e la sua
poliedrica cultura applicata
all'arte.
Oggi, a distanza di tre anni dalla
morte dell' artista che è deceduto
il 2 giugno 2015, si è giunti alla
conclusione.
L' espressione corale in questo
monumento si esprime non solo nel
contributo di realtà locali come la
Fondazione Cassa di Risparmio di
Ravenna, la CMC e la carrozzeria
Casadio e Vannini, ma di una ditta
come la MAPEI e tante altre realtà
di piccole imprese e di privati.
Il Comune di Ravenna ha sostenuto e
contribuito materialmente alla
realizzazione condotta sotto l'egida
della Associazione Culturale niArt
Gallery affiancata dai contributi
tecnici dell'arch. Patrizia Mengozzi
e dalle competenze artistiche del
dr. Roberto Moretto, intimo amico
dello scultore.
L' opera che è stata costruita è il
risultato del lavoro a quattro mani,
perché Piero Strada aveva lasciato
solo la scultura alla stato grezzo e
tanti discorsi intercorsi tra lui ed
il suo amico nel corso degli anni.
La memoria del progetto e delle
simbologie che l'artista desiderava
venissero trasmesse, si sono
concretizzare nei volumi e nei
colori del monumento.
Nella stesso giorno in occasione del
XXX cicloraduno nazionale FIAB più
di 100 ciclisti raggiungeranno il
monumento e poi pedaleranno verso il
luogo dove li attenderà Piero Strada
: il mare custode per sempre delle
sue ceneri.
Monumento al Ciclista e sue
simbologie
Un pensiero era prioritario in Piero
Strada ed era quello di un monumento
che doveva essere vissuto dalla
gente, dove la gente entrasse, si
sedesse e fosse permeata dai suoi
simbolismi.
Il ciclista scende e va verso il
bambino che lo attende alla fine
della discesa.
Questo percorso è la
rappresentazione della vita dove il
ciclista-adulto passa il testimone
al bambino, immagine di come ognuno
di noi dovrebbe essere responsabile
di trasmettere i propri valori nel
rispetto delle diversità.
Altri messaggi passano attraverso
gli evidenti cromatismi : il rosso
ed il blu riecheggiano gli stessi
colori del museo di arte moderna
Beaubourg di Parigi e l'oro i
mosaici di Ravenna.
Questi colori esprimono il desiderio
di un dialogo europeo attraverso l’arte
ed il senso di una stretta unità pur
nelle differenze di idee e di
concretizzazioni.
I colori rimbalzano tra Ravenna e
Parigi in un confronto interminabile.
Il rosso-arancio dello schienale
della panca che unisce le due
sculture, dialoga con l'opera di
Burri del Pala de André in una
dimensione territoriale che segna la
fine della città e l'inizio degli
spazi delle pinete e del mare per
chi venendo in bicicletta e
attraversando il ponticello lascia
alle spalle le case di Ravenna e si
proietta verso il mare.
Piero Strada (1932-2015)
Nato a Ravenna il 21 dicembre 1932
ha lavorato prima come fabbro poi
molto presto del suo mestiere ne ha
fatto uno strumento d'arte e di
poesia.
Negli anni '60 frequenta i corsi di
Disegno e Pittura del prof.
Verlicchi ed incontra i due artisti
della lavorazione del ferro Augusto
e Mauro Bartolotti.
Seguono anni di formazione e di
confronto con vari artisti ravennati
e non : incontri presso gallerie e
case di amici, in quel clima di
contestazione e di nuova creatività
legate al '68.
Si esercita nel disegno con modelle
e apprende tecniche pittoriche e
dell'incisione a Lugo, nel
retrobottega del corniciaio Otello
Prati.
Lì, sotto la guida di Tono Zancanaro,
si parla con profondità, serietà ed
ironia dell' arte, di cinema
(Fellini lavora spesso a Lugo e
Prati fa la comparsa), degli
aneddoti di Tonino Guerra e di
politica.
Il viaggio a Parigi con gli allievi
dell'Accademia segnerà e confermerà
la sua ricerca artistica: esprimere
con il ferro, la pietra e il vetro
una rivisitazione dei miti della
Grecia antica, del Medioevo, del
Rinascimento, dei cicli della natura,
dei sentimenti della vita e della
morte.
Innumerevoli le sue mostre in Italia
ed all'estero, anche in occasione
del gemellaggio con le città di
Chartres e di Speyer.
Nel 2010 viene fatta a Ravenna la
grande mostra, Lenti Echi nel Ferro,
presso i Giardini Pensili della
Provincia ed il Chiostro della
Biblioteca Oriani con l'esposizione
di un centinaio di sculture che
ripercorrevano 50 anni di attività
artistica di Piero Strada.
Roberto Moretto